Laviani: “Kartell Fragrances? Sono nate così” - Casa & Design

2022-12-21 15:52:02 By : Ms. dongdg zheng

Può bastare un arredo per cambiare look agli esterni

Un "dietro le quinte" della novità firmata Kartell nel racconto del designer che l'ha ideata

Abbiamo chiesto a Ferruccio Laviani di raccontarci come è nato Kartell Fragrances, il progetto del marchio made in Italy dedicato alle fragranze d’ambiente.

«E’ nato tutto in un modo molto semplice, quasi fosse una naturale evoluzione del mondo Kartell ovvero fare un nuova linea di prodotto, con nuove strategie, con un nuovo catalogo,stand e tutto quello che ne deriva. Il presidente Luti infatti un giorno mi ha semplicemente detto : “Ho deciso di dedicare una parte del catalogo ad una merceologia sempre più presente sul mercato , quella delle fragranze per l’ambiente, e dove credo che Kartell abbia molto da dire !” E così siamo partiti. Ho perciò subito incontrato i partner che hanno fornito la “ tecnologia”, per conoscere questo mondo che fino a quel momento era rappresentato per me dal classico bastoncino di incenso acceso in casa dopo che una serata a base di pollo al curry aveva lasciato il ( permanente ) segno del suo passaggio. Dalle lampadine , al legno ed alla plastica mi sono ritrovato così catapultato in un mondo fatto di cere, essenze, nasi ( tra cui il mio ), cialde, Eva ( che è una tipologia di materiale plastico) stoppini, ventole , varie ed eventuali. Con pazienza ,ho cercato di capire innanzitutto come funzionassero le singole componenti dopodiché provato a metterle assieme cercando di dare corpo a progetti che , oltre a sopperire alla loro funzione, riuscissero a trasmettere il carattere di Kartell e fossero unici ed inconfondibili. Dopo aver passato a tappeto , rischiando l’indigestione, di ogni prodotto presente sul mercato mi sono focalizzato su quelli che sono i tre sistemi di profumazione che abbiamo al momento scelto di utilizzare per veicolare le fragranze ovvero : la candela profumata, i bastoncini in fibra naturale, le cialde. Le Candele. La prima volta che abbiamo parlato di candele io ho detto : LE CANDELE ?!?! NEL CONTENITORE IN PLASTICA ?!?!?!?….NO WAY !! …Ed invece mi sbagliavo perche è assolutamente possibile attraverso alcuni accorgimenti e l’uso di materiali plastici fino ad allora a me sconosciuti . I bastoncini. Beh credo che chiunque di noi ormai abbia un boccettino dal quale spuntano questi rametti profumati…che dire : piacciono e di conseguenza dobbiamo fare qualcosa per rendere i nostri più belli degli altri. Le cialde. Ormai il mondo è fatto a cialda. Dalla cartuccia della stampante a quella del caffè è tutto una cialda … perchè non farle profumate a questo punto : cambi cialda, cambi fragranza. Et voilà. Per ciascuna di queste tre tipologie ho pensato a singoli progetti che ,oltre alle diverse funzionalità, avessero anche caratteri propri . Inoltre ho abbinato un colore a ciascuna delle 8 essenze che abbiamo scelto per iniziare questa collezione Kartell Fragrances, così da poter associare il colore con la fragranza o la famiglia di oggetti in riferimento alla loro profumazione ( quest’ultima sopratutto per il progetto di distribuzione e retail ). Le ispirazioni dei singoli prodotti sono venute in modo abbastanza unico e la cosa strana è stato che se in fase di progetto spesso sembravano oggetti che non avevano a che fare l’uno con l’altro, alla fine quando li abbiamo visti tutti prototipati era come se un sottile filo conduttore li tenesse legati . Che fosse la plastica, o il colore, o la mia mente bipolare a tenerli assieme non l’ho capito, ma certamente sono più coerenti di quanto mi aspettassi, Inoltre, ed è la cosa che più volevo, è che sono degli oggetti belli, e che in più profumano ! Ho realizzato così tre candele di dimensione e prezzo differente. La basica è Dice ( un cubo appunto) che declinato in otto colori ci toglie definitivamente dalla noia del bicchierino con il lumicino che mi faceva tanta tristezza. Bello da solo e bello in gruppo. Candela media è Nikko che come già il nome suggerisce è in un contenitore che ricorda le bellissime ciotole giapponesi dove ci hanno servito squisiti consommé esotici ,e di cui non abbiamo mai scoperto gli ingredienti, ma in versione trasparente e declinata in 8 bellissimi colori. Oyster invece è l’ Alto di Gamma ‘ ( mi piace questa terminologia ). Una candela di grande dimensione in un contenitore pregiatissimo che sembra appena uscito da una serata allo Studio54. I bastoncini sono invece stati quelli dove più mi sono perso in fase di progettazione , primo perchè la sfida ai bastoncini era ardua, cosa si poteva inventare di più ?! Una bottiglietta e finito ! Però non ero molto convinto ed allora , casualmente , ho avuto un’idea. Ho pensato a un supporto basico per chi voleva assolutamente il bastoncino ( rigorosamente nero per evitare che col tempo si inzaccheri e sembri sporco ) solo tramutato il tappo della bottiglia in un Supertappo ( ma senza Superpoteri ) in modo da nascondere la bottiglia ( da qui il nome del prodotto Cache Cache ) e rendere un oggetto un po’ moscio un Superoggetto che può stare ovunque senza sfigurare, anzi ! Poi ,vista la mia avversione “al bastoncino” ,ho deciso che dovevo fare qualcosa per nasconderlo e se prima avevo nascosto solo la bottiglia, a questo punto ho pensato di nascondere tutto all’interno di un vaso ( cinese ) in plastica che, attraverso dei fori, permettesse la diffusione dell’essenza. Così ho disegnato Ming , iconografia classica del vaso , che attraverso i colori in cui è stato declinato può essere pop o estremamente elegante. Per finire il lavoro sulle cialde e diffusore. Le cialde per rilasciare l’essenza utilizzano una piccola ventola ed un motorino che sono il cuore del diffusore. Sono perciò partito a disegnare il motore in modo da poter essere utilizzato singolarmente ed avere una forma esteticamente apprezzabile , inoltre togliendo un elemento di finitura, potesse essere inserito all’interno degli altri diffusori. Uno degli altri due diffusori a cialda realizzati è Pop-Up, una serie di anelli messi a cilindro ( non so perché ma l’idea mi è venuta guardando la fontana di Radice a Como ) che aprendosi nella parte superiore modificano l’aspetto del cilindro e permettono anche di regolare l’emissione della profumazione. Per ultimo Vogue, diciamo un po’ il gioiellino della collezione. Si tratta di una sfera appoggiata su di una base ( il motore ) dall’aria vagamente retrò ; un misto tra una rosa del deserto, una lampada decò, un gioco psichedelico di cerchi concentrici… beh questa bisogna vederla più che descriverla. Un bellissimo oggetto, con una presenza ed un carattere forte,una sfera alleggerita da una serie di forature che oltre ad essere estetiche sono funzionali alla diffusione del dell’essenza. Detto questo c’è stato poi tutto il lavoro sul packaging dove ho sviluppato anche una nuova pattern utilizzando la “K” di Kartell che diventa come una rete che avvolge le diverse confezioni delle famiglie di oggetti , il tutto declinato in nero, bianco ed oro. Poi il catalogo, e poi lo stand a Parigi e poi a Francoforte … E poi e poi…. ( come diceva Mina )».

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